Mini By Pass Gastrico

Il mini by-pass gastrico prevede, rispetto al by pass “classico” , il confezionamento di un tubulo gastrico, anziché di una tasca gastrica e la ricostruzione della continuità alimentare mediante una singola anastomosi gastrointestinale.
Rispetto al bypass ha un effetto malassorbitivo più marcato e una componente restrittiva, meno spiccata, che si esercita lungo tutta la via di progressione gastrica del cibo.

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Chi può sottoporsi ad un intervento di Chirurgia Bariatrica?

Le linee guida per l’idoneità alla chirurgia bariatrica sono codificate dalle società scientifiche nazionali e internazionali

Consulta le Linee Guida SICOB – Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità

Criteri di accesso alla chirurgia bariatrica sono:

  • BMI superiore a 40 Kg/metro quadrato di superficie corporea
  • BMI superiore a 35 in presenza di patologie associate all’eccesso di peso
    (situazioni tipiche: diabete mellito tipo II, ipertensione arteriosa, dislipidemia, artropatia da carico)
  • BMI compreso tra 30 e 35, solo in casi limitati e accuratamente selezionati sulla base delle patologie associate, spesso nel contesto di studi clinici
  • Fallimento ripetuto delle terapie conservative, seguite sotto controllo specialistico
  • Assenza certificata di controindicazioni di ordine psicologico

ll BMI (Body Mass Index) o IMC (Indice di Massa Corporea) mette in relazione peso, altezza e superficie corporea. Ne risulta un parametro fondamentale per la valutazione chirurgica, che rimane però un processo articolato, con al centro il paziente il paziente BMI e la sua storia clinica personale: accede all’intervento chirurgico solo il paziente adeguatamente studiato e motivato al percorso di cambiamento.

Mini Bypass: Tesimonianze

Ecco alcune testimonianze di pazienti che si sono sottoposti a questo intervento per dimagrire

Ho incontrato il dott. Labonia quando avevo già un percorso bariatrico alle spalle. 10 anni fa avevo fatto un bendaggio che inizialmente aveva dato buoni risultati. Dopo un paio d’anni avevo smesso di andare ai controlli perché mi vergognavo… Avevo preso qualche chilo e non sapevo come dirlo al chirurgo. Due anni fa il bendaggio ha iniziato a darmi problemi, riuscivo ad alimentarmi solo con i liquidi. Il Dott. Labonia mi ha tolto il bendaggio e dopo qualche mese mi ha sottoposto a intervento di mini bypass. Dal mini bypass sono passati 14 mesi e sono contentissimo. Convivo molto bene con l’intervento, mi muovo di più e ho perso 43 Kg. Sono riuscito finalmente a ridurre la terapia per l’ipertensione e sono diminuiti anche i fastidi legati alla digestione e agli sbalzi di pressione che mi causavano tremendi male di testa. Grazie al dottore e a tutto il suo staff!!

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Emanuele V., 45 anni

Ho combattuto per anni contro il mio corpo e, ad un certo punto, ho pensato seriamente di lasciarmi andare e rassegnarmi al fatto di non avere alcun tipo di controllo sul mio corpo. Poi un giorno, torno a casa dopo l’ennesimo colloquio di lavoro andato male: “signora, lei non reggerebbe i ritmi…”… Nel liquidarmi, mi avevano fatto chiaramente capire che la mia fisicità era un problema. Cerco su internet quasi per gioco una soluzione DEFINITIVA per l’obesità e decido di prenotare una visita di chirurgia bariatrica. In fondo cosa avevo da perdere?

Oggi, trascorsi più di 8 mesi dall’intervento di mini bypass e più di un anno da quella famosa ricerca, sono contenta e grata per la mia rinascita: 35 Kg in meno mi hanno permesso di riprendere in mano la mia vita personale, sociale e lavorativa!

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Laura G., 38 anni

Ho pensato per anni all’intervento, ma ho sempre rimandato la decisione, ero convinto, in cuor mio, di potercela fare da solo. Mi sono rivolto al dottor Domenico solo due anni fa, quando all’ennesima visita diabetologica, il mio diabetologo mi ha detto che le cose dovevano cambiare, e in fretta! Ho scelto il dottore perché consigliato da un amico di famiglia che aveva già fatto l’intervento. In prima visita ho fatto una lunga chiacchierata con il dottore. Gli ho parlato del mio lavoro, delle mie abitudini e della paura che mi aveva spinto a cercarlo.

Mi ha consigliato il mini bypass; all’inizio ero molto titubante, ma oggi, dopo quasi due anni dall’intervento, sono veramente contento della scelta.

Ho perso quasi 50 Kg (partivo da 145,5, oggi sono 97 Kg per 1,85 di altezza) e, cosa ancora più importante, ho ridotto moltissimo la terapia per il diabete di tipo 2. Certo, ho dovuto cambiare delle abitudini, ma persi i primi kg, camminare è diventato un piacere anziché una faticosa seccatura!

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Francesco C., 55 anni

Mi chiamo Beatrice, mi sono rivolta al Dott. Labonia esasperata da anni di lotta con il mio peso. Quando ho fatto la prima visita pesavo 160 Kg. Avevo un’alimentazione completamente sballata, ma non me ne rendevo conto. Per me è stato fondamentale il percorso che mi ha portato all’intervento chirurgico: solo grazie a questo ho preso coscienza delle abitudini che non andavano affatto bene e che dovevo necessariamente modificare per poter avere speranza di farcela. Ho visto il dottore e la sua equipe più di una volta prima dell’intervento e abbiamo deciso insieme per il mini bypass perché ci è sembrato l’intervento che meglio rispondesse alle mie esigenze quotidiane. Grazie all’intervento e al netto cambio di stile di vita, ho perso 60 Kg in un anno e mezzo. Non soffro delle tanto temute scariche che spesso lamentano i bypassati. Ho cambiato stile di vita e mi concedo qualche sano e saltuario sgarro. L’unica cosa di cui mi pento è non aver iniziato prima questo percorso, grazie al mini bypass ho riscoperto il piacere di giocare con i miei figli!

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Beatrice V., 47 anni

Perchè fare il Mini Bypass? Quali i vantaggi?

Il Mini Bypass è un intervento particolarmente indicato in alcuni specifici casi.

In particolare, consiglio questo intervento a:

  • pazienti con preferenze alimentari orientate sui grassi animali (forse non è un caso che la paternità dell’intervento sia statunitense…), che andranno comunque riviste durante il percorso rieducativo alimentare
  • pazienti con alvo tendenzialmente stitico, che può beneficiare degli effetti secondari del cortocircuito alimentare
  • pazienti che abbiano avuto risultati incompleti con la chirurgia gastro-restrittiva (bendaggio gastrico, sleeve gastrectomy)
  • pazienti non affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali
  • pazienti affetti da diabete mellito di tipo II
  • pazienti che assumono farmaci facilmente titolabili, per i quali è possibile definire facilmente il dosaggio terapeutico anche in presenza di riduzione dell’assorbimento intestinale (antipertensivi, antidislipidemici).

CONTROINDICAZIONI

  • Il ridotto assorbimento potrebbe compromettere l’effetto di terapie mediche assunte cronicamente; in presenza di terapie particolarmente delicate (antiepilettici, terapie immunomodulanti) propongo la sleeve gastrectomy
  • Alvo diarroico preesistente: potrebbe essere aggravato dal cortocircuito gastro-intestinale
  • Presenza di aderenze a carico del piccolo intestino: spiego sempre al paziente già sottoposto a chirurgia addominale (non solo bariatrica) che il confezionamento dell’anastomosi gastrointestinale deve avvenire nella massima sicurezza; qualora le aderenze impediscano un adeguato avvicinamento, senza tensione, del versante intestinale a quello gastrico, ritengo indicato desistere dall’esecuzione del mini bypass gastrico e optare per la sleeve gastrectomy
  • Morbo di Crohn: malattia infiammatoria cronica intestinale, che può colpire tutto il tratto gastrointestinale, dalla bocca all’ano, ma più frequentemente interessa l’intestino tenue e il colon; l’anastomosi avrebbe un rischio elevato di fistolizzazione. In tal caso, se lo stomaco è indenne, opto per la sleeve gastrectomy

POSSIBILI COMPLICANZE

  • Fistola dell’anastomosi gastro-digiunale
  • Fistola della sutura LUNGO IL TUBULO GASTRICO
  • Fistola della sutura SULLO stomaco escluso
  • Emorragia della linea di sutura o dell’anastomosi gastro-digiunale
  • Malnutrizione e diarrea cronica
  • Litiasi biliare
  • permangono polemiche sul rischio teorico, a lungo termine, del reflusso biliare e sulle sue possibili complicanze. La ricerca ha stabilito che l’esposizione al reflusso biliare cronico nell’uomo e nei ratti induce metaplasia intestinale esofagea e adenocarcinoma esofageo. È un dato di fatto che il mini bypass gastrico sia tra gli interventi maggiormente eseguiti in tutto il mondo, da almeno 20 anni, con ottimi risultati, e che tutto ciò non si sia tradotto in un incremento consensuale di queste neoplasie

COME RIDURRE IL RISCHIO POST OPERATORIO

Il paziente ha un ruolo fondamentale, basato sull’adesione alle prescrizioni e sulla comunicazione con l’équipe chirurgica:
1. Prima dell’intervento, il paziente deve eseguire scrupolosamente la preparazione dietetica specifica
2. Dopo l’intervento, deve comunicare prontamente tutte le possibili alterazioni dell’abituale benessere (febbre, dolore, nausea, vomito, difficoltà respiratorie, reflusso gastroesofageo, rigurgiti, debolezza)
Il vomito cronico altera il nuovo equilibrio anatomico definito dall’intervento bariatrico, fino a rendere necessario un successivo intervento di revisione
3. L’applicazione quotidiana delle regole alimentari proprie della chirurgia bariatrica previene efficacemente il vomito:
• Bere lontano dai pasti (bere 30/40 minuti prima o dopo i pasti)
• Evitare cibi di difficile masticazione
• Mangiare lentamente
• Interrompere i pasti appena raggiunto il senso di sazietà
• Abolire tutte le bevande gassate

Dove Effettuare Le Visite e Gli Interventi
Il dottore riceve in diverse cliniche in tutta Italia
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Gli interventi di chirurgia bariatrica sono interventi-percorso: il buon esito finale non può prescindere da impegno costante, dialogo e aderenza al follow-up
Dott. Domenico Labonia

Mini Bypass: Post Operatorio

Cosa Succede Dopo L'intervento?

Il paziente deve essere regolarmente seguito dall’équipe chirurgica.
L’esecuzione regolare di esami ematici, ecografici, radiologici, endoscopici, calendarizzati dal chirurgo, consentono di evitare stati carenziali e diagnosticare per tempo alterazioni a carico dell’anastomosi gastrointestinale, delle vie urinarie e delle vie biliari.
Il follow up endoscopico regolare consente la diagnosi precoce di alterazioni cellulari a carico dell’esofago, del tubulo gastrico e dell’anastomosi gastro-intestinale.

La Dieta Post Intervento

La dieta postoperatoria si compone di diverse fasi: liquida, semiliquida, semi-solida e solida. L’obiettivo di questa rieducazione alimentare, efficacemente detta anche divezzamento, non è tanto il dimagrimento quanto piuttosto la tutela dello stomaco operato e dell’anastomosi gastrointestinale: la sutura gastrica e l’anastomosi devono cicatrizzare in modo ottimale, senza essere sottoposte alla pericolosa tensione generata dall’ingestione di solidi. La composizione della dieta è finalizzata a evitare fenomeni di ipersecrezione biliare.

Chirurgia Bariatrica: Il Mini Bypass

Il Mini Bypass è uno degli interventi bariatrici di più recente introduzione: la storia di questa procedura chirurgica inizia nel 1997 per opera del chirurgo americano Robert RutLedge per semplificare e ridurre i rischi dell’intervento di Bypass classico.

Proprio per i vantaggi che presenta rispetto al Bypass classico, il Mini ByPass è uno degli interventi più diffusi in Europa per il trattamento dell’obesità patologica e della sindrome metabolica e presenta dati confortanti relativi al calo ponderale nel medio-lungo periodo.

Il Mini Bypass presenta diversi vantaggi rispetto al Bypass “classico”.

 

In particolare:

  • Il tempo di esecuzione è di gran lunga ridotto è rispetto al Bypass
  • La restaurazione anatomica è tecnicamente più agevole
  • La presenza di una sola anastomosi elimina una possibile sede di complicanze
  • L’incidenza di ernie interne è marcatamente ridotta
  • Riduzione dell’incidenza di dumping syndrome
  • Riduzione del calo ponderale pari al 60/70% circa del peso in eccesso
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